Dal 16 al 20 maggio 2018 si è svolto a Montegrotto Terme (PD) il primo Deep Water Dance Festival presso la piscina più profonda del mondo, la Y-40.
Lo scopo del festival è stato quello di riunire persone aventi la passione per l’apnea e la danza per poter sperimentare nuovi movimenti ad una profondità di 10 metri.
Il gruppo dei partecipanti e organizzatori ha condiviso per questi 4 giorni momenti di preparazione fisica (yoga), di danza (contact improvisation), di meditazione e rilassamento nella natura, di briefing preparatori alle performances in acqua documentate da video.
In questo tipo di danza il partner principale è l’acqua e nel corso del festival si è studiata la risposta che essa dà ai differenti corpi dei danzatori. Ognuno ha ricercato i propri movimenti in base alla sua struttura fisica, al costume di scena indossato, alle proprie conoscenze di danza, al differente tipo di assetto a varie profondità, alla risposta mentale di fronte ad una situazione di apnea e di scarsa visibilità in acqua quando la danza è avvenuta senza l’uso di maschera.
Interessante è stato anche l’approccio con la parte video: si sono effettuate riprese con una action cam sia disposta sul pavimento e zavorrata, sia in mano ad ogni partecipante che in questo caso seguiva i danzatori in apnea.
Si è avuto anche un subacqueo professionista del videomaking che ha sperimentato questo nuovo tipo di ripresa a danzatori che improvvisavano i movimenti da soli, in coppia o in gruppo senza darne preavviso, senza alcuna forma di storyboard prestabilita a priori e senza poter comunicare con essi durante le ore di immersione.
In entrambi i tipi di ripresa, con apneista e con subacqueo, si è scoperta la stretta relazione tra danzatori e operatore il quale partecipa attivamente alla performance come immerso nella danza, trasmettendo agli spettatori del video la sua presenza nel gruppo.
I video amatoriali sono visibili sul canale youtube Freediving Dancer nella playlist dedicata:
Il grande successo che stanno avendo questi video nella rete, soprattutto nella comunità di contact improvisation, per la leggerezza della danza che trasmettono, crea solidi presupposti per successive edizioni del Festival.