Dopo mesi di vita a “secco”, cioè fuori dall’acqua, Freediving Dancer è tornata a danzare in apnea assieme alle sue compagne ballerine.
Nonostante la lunga pausa le sensazioni in acqua sono state ottime. Era necessario capire come il corpo avrebbe risposto all’ambiente acquatico studiandone tutte le reazioni e gli effetti post-immersione.
La contact improvisation, la pole dance o semplicemente dei movimenti personali ricercati da corpi ancora troppo contratti dal freddo invernale, dalle tensioni, dallo stress, hanno reso magici i momenti trascorsi senza respiro a 10 metri di profondità.
E per celebrare questo rientro in acqua si è scelta una musica evocativa del canto delle sirene, o degli angeli come dice il titolo originale, voci che hanno cullato i corpi danzanti in questo momento in cui si parla di sirene solo per fuggire dagli attacchi bellici in Ucraina. 
No!
Le sirene sono le creature marine che cantano e danzano negli abissi marini, ricordiamocelo!

Grazie a Michela e Ivana per la loro presenza.

 

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