Un giorno sentii alla radio il remake della canzone “Don’t let me be misunderstood” dei Santa Esmeralda, una canzone che ha accompagnato la mia adolescenza e tante danze. Ma questo remake aveva qualcosa di magico. Attivo l’app del cellulare per il riconoscimento musicale e scopro che uno degli autori del remake è tal Jamie Cullum. Un nome nuovo per me, magari produce canzoni interessanti, la voce mi sembra molto … importante.
Faccio delle ricerche su Jamie Cullum e … mi si apre un mondo! Ci sono alcune sue canzoni che mi lasciano a bocca e orecchie aperte; una canzone in particolare mi ispira una danza subacquea: “When I get famous”.

Divento fan di Jamie Cullum (Mr Tony Hadley mi perdonerà, ma ho voglia di qualcosa di nuovo pur restando nel Regno Unito).
Un giorno decido di andare all’Umbria Jazz per assistere al concerto di Herbie Hancock ma vedo che non ci sono posti disponibili e gli hotel sono tutti pieni, lo sesso dicasi per Johnny Depp. Così do’ un’occhiata agli altri artisti previsti ai concerti del festival e chi ti vedo? Jamie Cullum + Kingfish. Ora io non so chi sia Kingfish, ma al concerto di Jamie non voglio mancare e sono disponibile ad ascoltare altri musicisti jazz.
Quindi per la modica cifra di 20 euro acquisto il biglietto che prevede 2 concerti.
Ecco, vedere e ascoltare Jamie Cullum sul palco è uno spasso! 
In un post su Twitter, che sono sicura abbia letto, gli avevo richiesto la canzone del video soprascritto e al concerto lui la fece (e dire che il suo repertorio è molto vasto).
Ma un altro remake mi ha affascinata in modo particolare: “Don’t stop the music” dove Jamie ha suonato il pianoforte senza usare i tasti in un assolo strumentale molto originale e raffinato.
Così decido di creare un altro video utilizzando questa canzone:

Beh, che dire, Jamie è stato fantastico al concerto dove ho potuto conoscere anche la musica di  Kingfish, un mix tra BBKing e Santana, dove il cantante è persino sceso tra la folla a suonare la chitarra in uno stato di totale estasi creativa.
I due fantastici concerti al prezzo di 20 euro in un’arena grande, spaziosa, ben organizzata, ordinata, fresca…. mi hanno fatto sorgere questa domanda:
– Perché spendere 65 euro per assistere al concerto di una persona che canta (anche non troppo bene) il remake di “Romagna mia” in un luogo affollatissimo, caldissimo, antiecologico, tra gli urti di gente mezza nuda e sudaticcia quando con soli 20 euro si può ballare, stare seduti,  alzarsi in piedi, saltare, bere, rinfrescarsi, ma soprattutto assistere a 2 fantastici concerti di altissimo livello musicale? (Ogni riferimento al JBP non è puramente casuale.)

Video dall’Umbira Jazz di Jamie Cullum 


E io c’ero!

io c'ero!
Io sono sotto la freccia bianca

 

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