Las Vegas (USA), simbolo di gioco, roulette, slot machine, luci notturne e tanto divertimento. E’ una giostra permanente a cielo aperto resa speciale dai numerosi film e serie TV ambientati nei lussuosi Casinò della città.
Una metropoli(s) in mezzo al nulla, circondata da vaste distese di deserto arido interrotto da qualche sporadico temporale, o tempesta di sabbia, o fulmini che tagliano le nuvole del cielo azzurro che può anche diventare di un colore degno di un thriller alla Psycho.
Entrando in questa città dalle vivaci e colorate luci notturne è come entrare in una puntata di “Vega$” (1978-1981) di Michael Mann, o di “Paura e delirio a Las Vegas” (1998) di Terry Gilliam, ma di sicuro si è accompagnati dalla memorabile canzone “Viva Las Vegas” di Elvis Presley.
E’ a questi stili che il video “Las Vegas Timings” si ispira.
Un arrivo tra le Highways intrecciate della periferia, scena che ricorda la sigla iniziale dei “Chips” (e siamo negli stessi anni ’78, ma “Sulle strade della California” per citare un’altra serie TV degli stessi anni), fino a un mondo di luminarie permanenti dove il delirio ha il sopravvento, e la testa gira…
Ma ricordiamoci del silenzio del deserto e dei canyon dove lo sguardo si perde all’orizzonte e non è bloccato da insegne luminose che ingabbiano anche le menti più libere.
Ecco che agli alti palazzi della città vengono contrapposte le rocce della Monument Valley; le insegne luminose che indicano luoghi di divertimento si contrappongono al benvenuto nello Utah dove pur cambiando Stato la vastità del deserto continua.
I grattacieli affiancati che rapiscono i turisti al loro interno non hanno nulla a che vedere con le guglie del Bryce Canyon anch’esse affiancate ma che al contrario, liberano la mente di chi può passeggiarci in mezzo.
Se la frenesia della città che offre spettacoli ad ogni angolo travolge il turista, ricordiamoci che ogni punto, ogni roccia, ogni muro dei canyon statunitensi offre la possibilità di fermarsi e di relazionarsi con queste meraviglie della natura toccandole, avvolti da una pace e una splendida luce naturale.
A Las Vegas puoi entrare in un hotel/casinò lussuoso, nei canyon puoi uscire verso la vastità dello spazio naturale dove i giardini non sono artificiali, ma appagano chi sa ascoltare il rumore dell’acqua che scorre nei fiumi e del vento che urla tra le fenditure delle rocce.
Qui, nel deserto attorno a Las Vegas, le arcate che arrotondano il cielo sono naturali, là, nella grande metropoli, il lavoro l’uomo ha cercato di imitare le stesse arcate suddividendole con decorazioni dall’apparenza risalenti alla Venezia rinascimentale (siamo al The Venetian Resort Luxury Hotel).
La frenesia del gioco d’azzardo travolge chi passeggia tra le slot machines e le roulette, una frenesia stressante diversa da quella che fa scattare uno scoiattolo impaurito dalla presenza umana.
Le immagini del video diventano più rapide, non ci sono più le sequenze lunghe dell’inizio, ma la fretta ormai ci ha travolto in un susseguirsi di luci inebrianti come se fossimo sotto l’effetto delle droghe di Johnny Depp nel già citato film “Paura e delirio a Las Vegas”.
Ma siamo nel sogno (cinematografico) americano!
Ora però prendiamoci il tempo per uscirne rallentando la nostra vita nell’immensità della pacifica Monument Valley.

 

 

 

 

 

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